C’è una nuova moda, lanciata da un’influencer americana, che consiste nel cercare di avere un collo lungo e sottile come quello di Barbie. Lo ha, infatti, chiamato Barbie Botox.
Per ottenerlo si devono fare numerose punture di tossina botulinica in varie parti del collo. Al di là dei dettagli medici e della pericolosità per la salute di questo tipo di intervento estetico, quello che ci preme sottolineare oggi sono i risvolti psicologici.
Sempre più spesso ascoltiamo consigli e seguiamo mode lanciate sui social, in particolare Instagram e TikTok.
Molte persone desiderano emulare i personaggi che considerano vincenti, per bellezza, fama, status sociale. Ma cosa c’è dietro questo bisogno, che in qualche caso diventa una vera ossessione?
Probabilmente c’è una mancanza di autostima e il fatto che i tratti della propria personalità non sono ancora del tutto definiti.
Spesso sono le ragazze a essere più influenzate, perché su di loro si concentra la maggiore pressione estetica, ma lo sono anche le donne intorno ai quarant’anni, perché vedono il loro corpo iniziare a cambiare e temono di perdere attrattiva in una società in cui tutte, per contare qualcosa, sembra che dobbiamo essere magre, toniche ed eternamente giovani.
Influencer o veri professionisti?
Le persone che si espongono sui social, i cosiddetti influencer, talvolta però non sono altro che dei bluff. Quello che ci mostrano non sempre è vero, ma è solo la bella copia della realtà.
Nelle foto e nei video ci sono ragazze dalla pelle immacolata, perfettamente truccate, riprese in pose studiate per nascondere eventuali inestetismi, che ricorrono anche ai filtri che le app mettono a disposizione per apparire ulteriormente patinate. I ragazzi sono muscolosi, forti e imperturbabili.
Ma quante persone molto famose sui social, se si va a scavare un po’ oltre le apparenze, hanno anche della sostanza?
Purtroppo questo accade non solo nel campo della moda, ma anche tra i professionisti in varie altre discipline, che investono molto in una comunicazione social studiata in modo perfetto così da mostrare una competenza che talvolta nella realtà non c’è. Quello che fanno vedere di sé fa pensare che siano bravi nel loro lavoro, ma alla prova dei fatti potrebbe non essere così.
Chi investe molto sulla propria immagine ha un ritorno in termini di fama, follower e anche guadagni, ma questo, per gli utenti, non è affatto garanzia di qualità.
Ormai si dà per scontato che chi ha più successo sui social valga di più, e chi invece si espone meno rimane nell’ombra e non riesce a emergere anche se si tratta di ottimi professionisti. Chi ha contenuti reali da trasmettere e competenze certificate è in grado di aiutare le persone anche, e soprattutto, fuori da Instagram, che non dovrebbe essere altro che una bella vetrina che espone della “merce”, la cui reale qualità va poi testata di persona e non basandosi solo su delle fotografie.
Facciamo quindi attenzione, da una parte, a quale bisogno cerchiamo di rispondere quando ci lasciamo convincere da qualche influencer a seguire una moda che, se non l’avesse pubblicizzata lui o lei, non avremmo mai seguito. Dall’altra verifichiamo anche che le persone che ci piacciono sui social e che ci sembrano competenti abbiano davvero i titoli a sostegno di tale competenza e non siano solo abili utilizzatori di strategie di marketing volte a vendere prodotti o servizi.
Ricordiamoci anche che non c’è bisogno di avere un collo sottile perché una ragazza che vive in Florida ha deciso di mettere a repentaglio la propria salute per ottenerlo e ha detto che è importante.
Pensiamo invece a ciò che conta per noi, e solo per noi, a cosa ci piace, alla nostra unicità.
Siamo noi stessi e basta, non c’è filtro che possa renderci migliori se siamo davvero consapevoli del nostro valore.
Io sono Tania Pellegrini Lookmaker Therapist®️ e questo post è stato scritto con la consulenza della psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Giada Desideri.
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