I love shopping è il titolo di un famoso libro della scrittrice britannica Sophie Kinsella, il primo della serie che ha per protagonista Becky Bloomwood, una ragazza inglese con una passione irrefrenabile e quasi patologica per lo shopping. Le sue vicende, che abbiamo visto anche nel film tratto dal libro, ci hanno fatto sorridere e divertire, e magari ci siamo anche un po’ riconosciute in lei, come quella volta in cui non abbiamo saputo resistere all’acquisto di un paio di scarpe o una borsa o una sciarpa di cui non avevamo assolutamente bisogno, ma della quale ci sembrava proprio di non poter fare a meno.
In realtà lo shopping può essere anche un’attività rilassante, un’occasione che ci riserviamo per andare a scovare un capo che ci piace o gratificarci in un momento non proprio felice.
Mi piace molto questa frase della content creator Sonia T. Grispo: “Lo shopping è terapeutico e per questo direttamente ricollegabile al nostro umore. Andiamo a far compere quando abbiamo bisogno di riflettere, passeggiamo fra i negozi con sguardo famelico, guardiamo le vetrine e fra una presa di coscienza e un nuovo paio di scarpe ritroviamo la serenità”.
Certo, lo shopping non ha solo aspetti positivi ed è importante domandarsi che cosa ci spinge a comprare certi capi, soprattutto se hanno costi molto elevati. Potremmo avere il desiderio di emulare alcune persone famose che indossano o sponsorizzano abiti, scarpe e accessori di alta moda o molto costosi. Se è così dobbiamo però domandarci se vogliamo acquistare un capo perché ci piace davvero oppure perché vorremmo assomigliare a una certa celebrità.
Lo shopping compulsivo
Un altro aspetto importante a cui stare attenti è lo shopping compulsivo, come quello che fa Becky nei negozi londinesi. Si tratta di un disturbo del comportamento che deve essere diagnosticato e poi trattato da persone competenti in ambito psicologico. Tuttavia anche da soli possiamo accorgerci di alcune avvisaglie cercando di capire se acquistiamo prodotti di cui abbiamo realmente bisogno o che invece non ci servono e se l’urgenza di comprare qualcosa diventa sempre più pressante con il passare del tempo.
Se ci troviamo in questa situazione è bene rivolgersi a persone specializzate nel trattamento di questi disturbi perché molto spesso è davvero difficile uscirne da soli.
La personal shopper
Però lo shopping non è solo acquistare oggetti di cui abbiamo bisogno, né si tratta di comprare per forza vestiti costosi o di marca. È una via di mezzo, un compromesso tra tante esigenze, sia pratiche, sia legate alle emozioni e al bisogno di stare bene.
Per questo è importante avere accanto a sé una figura specializzata come la personal shopper.
Si tratta di una consulente per gli acquisti che si occupa di accompagnare le persone a fare shopping, aiutando a scegliere i capi che donano di più, a rimanere nel budget che si è destinato agli acquisti, consigliando negozi adatti alle esigenze economiche o di altro genere della persona che accompagna.
Si tratta di una professionista dotata di buon gusto e, nel mio caso, con competenze elevate anche negli altri aspetti del beauty e del fashion, in particolare l’armocromia. Grazie alla personal shopper non si corre il rischio di tornare a casa insoddisfatti di quello che si è comprato, né con troppi oggetti o troppo pochi. Ci troveremo, invece, nel guardaroba nuovi capi che indosseremo volentieri avendo la certezza che soddisfano le nostre esigenze e inoltre ci donano sia per forma che per colore.
E tu? Hai mai pensato di rivolgerti a una personal shopper? Contattami per saperne di più!